LAVORO
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LAVORARE IN ITALIA
Al momento dell’ingresso in Italia i cittadini stranieri devono possedere un visto per motivi di lavoro a seguito del rilascio del nulla osta al lavoro da parte dello Sportello unico competente.
Ingresso per lavoro subordinato
Per instaurare un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, determinato o stagionale con un cittadino non comunitario residente all’estero, il datore di lavoro, italiano o straniero regolarmente soggiornante, deve presentare nell’ambito dei decreti flussi una specifica richiesta nominativa di nulla osta presso lo Sportello unico competente per il luogo in cui l’attività lavorativa dovrà effettuarsi. I decreti flussi vengono emanati una volta l’anno dal governo italiano e stabiliscono anche il numero di cittadini non comunitari residenti all’estero che possono entrare a lavorare in Italia.
L’autorizzazione al lavoro subordinato stagionale rilasciata ha una validità minima di 20 giorni e massima di sei o nove mesi (in base alla durata del lavoro stagionale o anche con riferimento a lavori di più breve periodo da svolgere presso diversi datori di lavoro).
Una volta rilasciato il nulla osta il cittadino straniero è tenuto a presentarsi entro 6 mesi presso la rappresentanza Consolare competente per la richiesta e il ritiro del relativo visto di ingresso. Poi, entro 8 giorni dal suo ingresso in Italia deve presentarsi allo Sportello unico competente per sottoscrivere il contratto di soggiorno, ritirare il codice fiscale e il modulo relativo alla domanda di permesso di soggiorno.
Il permesso di soggiorno per lavoro stagionale può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro subordinato solo dopo il secondo ingresso per lavoro stagionale, purchè l’interessato abbia fatto rientro nel proprio Paese alla scadenza del primo permesso di soggiorno per lavoro stagionale. Tale conversione deve essere richiesta nell’ambito del decreto flussi annuale presso lo Sportello Unico competente.
Ingresso per lavoro autonomo
Il cittadino straniero che vuole fare ingresso in Italia per svolgere un’attività di lavoro autonomo deve presentare, anche tramite un proprio procuratore, una richiesta di “nulla osta provvisorio” presso gli uffici della Questura, corredata della documentazione di seguito descritta.
Il cittadino straniero che intende esercitare in Italia un’attività non occasionale di lavoro autonomo, industriale, professionale, artigianale o commerciale o intende costituire una società di capitali o di persone o accedere a cariche societarie deve possedere i requisiti morali e professionali richiesti dalla legge ai cittadini italiani per l’esercizio delle singole attività, compresi i requisiti per l’iscrizione ad albi o registri, ove necessari e deve:
-richiedere, anche tramite un proprio procuratore, alla competente autorità amministrativa (preposta al rilascio delle relative licenze e autorizzazioni oppure all’autorità amministrativa tenuta alla verifica dei requisiti occorrenti per l’attività che necessita di una iscrizione abilitante in albo o registro) una dichiarazione che non sussistono motivi che impediscono il rilascio del titolo abilitativo o autorizzatorio, comunque denominato (ad es. alla Camera di commercio per l’iscrizione nel Registro esercenti il Commercio, al Comune nel caso di attività per il commercio per il cui avvio è necessario solo presentare una previa comunicazione al Comune stesso). Per l’esercizio di una professione è necessario il riconoscimento del titolo professionale straniero conseguito in un Paese non appartenente all’Unione europea. Per quanto concerne una professione sanitaria, anche a carattere occasionale, è richiesto il preventivo riconoscimento da parte del Ministero della Sanità. Per le professioni sottoposte alla vigilanza del Ministero della Giustizia, il procedimento di riconoscimento del titolo avviene presso la Direzione generale degli Affari civili – Ufficio VII – Reparto internazionale. Tra le professioni di competenza del predetto Ministero rientrano le seguenti: attuario, avvocato, commercialista, biologo, chimico, agronomo e forestale, geologo, ingegnere, agente di cambio, psicologo, assistente sociale, consulente del lavoro, agrotecnico, geometra, perito agrario, perito industriale, giornalista. La dichiarazione deve avere data non anteriore a tre mesi dalla richiesta;
-richiedere un’attestazione dei parametri sulla disponibilità delle risorse occorrenti per l’esercizio dell’attività che si vuole intraprendere. Questa viene rilasciata dalla Camera di commercio competente per territorio, purché l’attività che si intende svolgere abbia il carattere di attività imprenditoriale. L’attestazione è fornita anche dai competenti ordini professionali, per le attività soggette a iscrizione negli ordini stessi;
-poter disporre di una idonea sistemazione alloggiativa: per questo si dovrà esibire un contratto di acquisto o di locazione dell’immobile una dichiarazione di un cittadino italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia che attesti di aver messo a disposizione dello straniero un alloggio idoneo;
-una volta in possesso di tutta la documentazione necessaria, il cittadino straniero dovrà presentarla presso la Rappresentanza diplomatica italiana competente, richiedendo un visto di ingresso per lavoratore autonomo.
Fonte: Ministero dell’Interno
CERCARE LAVORO
Le persone alla ricerca di un’occupazione possono recarsi presso il Centro per l’impiego del luogo in cui hanno il proprio domicilio.
Centro per l’impiego
Il Centro per l’Impiego è un servizio pubblico e gratuito che ha lo scopo sia di sostenere le persone nella loro attività di ricerca lavoro, sia di offrire un supporto alle aziende nella fase di selezione di personale. Informa i lavoratori sulle offerte di lavoro pubbliche e private, i tirocini, i corsi di formazione e offre un servizio di orientamento per aiutare le persone a scegliere il lavoro.
Il Centro per l’Impiego rappresenta un primo momento di accoglienza per la definizione degli obiettivi professionali del lavoratore e svolge tutte le attività legate alla certificazione, alla registrazione e all’aggiornamento della condizione occupazionale.
Centro dell’impiego della provincia di Campobasso
Centro dell’impiego della provincia di Isernia
Agenzie interinali
L’agenzia interinale, conosciuta come agenzia per il lavoro, fornisce un servizio per tutti coloro che sono alla ricerca di lavoro. Opera nel mercato del lavoro e si occupa dell’intermediazione tra la domanda e l’offerta di lavoro.
Per conoscere le agenzie interinali presenti sul territorio molisano è possibile consultare il sito:
LAVORO DOMESTICO
Sono considerati lavoratori domestici tutti coloro che prestano la propria attività lavorativa con continuità all’interno di una comunità di tipo familiare, agevolandone in qualche modo il funzionamento. Sono considerati i lavoratori domestici nelle famiglie: colf, tata, cuoco, cameriere, giardiniere, autista e assistenti familiari (cioè chi accudisce i malati, gli anziani e i disabili).
Assumere un lavoratore domestico non comunitario
Per assumere il lavoratore non comunitario il datore di lavoro deve trasmettere all’Inps con la procedura online, tutte le comunicazioni obbligatorie per assunzione, variazione e cessazione. Il lavoratore deve essere in possesso di un permesso di soggiorno valido per lo svolgimento di un’attività lavorativa; al momento del rinnovo del permesso di soggiorno, il cittadino straniero dovrà esibire in Questura la copia della Comunicazione Obbligatoria di Assunzione. Se il lavoratore non comunitario è residente all’estero, il datore di lavoro deve attendere la pubblicazione del Decreto Flussi e presentare la domanda di nulla osta al lavoro.
Inoltre, come previsto nel contratto di soggiorno, il datore di lavoro dovrà:
-impegnarsi al pagamento delle spese di viaggio per il rientro del lavoratore nel paese di provenienza;
-impegnarsi a comunicare ogni variazione concernente il rapporto di lavoro;
-assicurare la disponibilità di un alloggio adeguato e, al momento della convocazione presso lo Sportello Unico per la consegna del nulla osta, esibire la ricevuta della richiesta del certificato di idoneità d’alloggio rilasciato dal Comune o dall’ASL di competenza (il certificato va richiesto anche se lavoratore domestico alloggerà presso l’assistito).
Assumere un lavoratore domestico comunitario
L’assunzione di un cittadino comunitario o non comunitario ha la stessa procedura prevista per l’assunzione di cittadini italiani. Al momento dell’assunzione, tuttavia, il cittadino comunitario dovrà già essere in possesso del codice fiscale. Sono equiparati ai cittadini dell’UE, i cittadini Svizzeri e i cittadini degli stati appartenenti allo Spazio Economico Europeo – SEE (Norvegia, Islanda, Liechtenstein).
Per maggiori informazioni su assunzioni, procedure on-line, contributi, tredicesima e altro visita il sito.
Fonte: INPS
DOCUMENTI FISCALI
La Certificazione Unica
La Certificazione Unica (ex CUD), la certificazione unica dei redditi, è un documento che ricevono ogni anno i lavoratori dipendenti e chi percepisce un reddito per attività equiparate al lavoro dipendente, come ad esempio i lavoratori a progetto e i lavoratori subordinati. Dal 2014, l’ INPS ha reso disponibile il modello CU in modalità telematica. Per visualizzare e stampare il modello è necessario accedere al sito con il proprio PIN.
L’ISEE
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è il valore ISE rapportato al numero dei componenti il nucleo familiare del richiedente (sono previste ulteriori detrazioni: es. presenza portatori di handicap, presenza di figli minori ed un solo genitore, in presenza di figli minori e di genitori entrambi lavoratori, etc). L’indicatore ISE (Indicatore della Situazione Economica della famiglia) si calcola considerando i redditi, i patrimoni mobiliari, i patrimoni immobiliari e sottraendo gli importi dell’affitto e dei mutui.
L’ISEE è una certificazione, con validità annuale, che serve al richiedente e a tutti i componenti del nucleo familiare per usufruire di prestazioni agevolate, quali:
-integrazioni al reddito (assegni al nucleo con 3 figli minori, assegni di maternità, affitti, mutui o prestiti d’onore);
-tariffe agevolate in alcuni comuni per nettezza urbana, tickets sanitari.
-agevolazioni per tasse universitarie, borse di studio e libri di testo medie/superiori, servizi sanitari domiciliari, mense e trasporti scolastici, servizi comunali rivolti a L’IVA è un’imposta indiretta, che non colpisce il reddito ma i consumi; è a carico quindi del consumatore finale (chi compra, paga il prezzo deciso dal venditore per coprire i propri costi ed avere un profitto, più l’IVA che va allo Stato).
L’IVA
La partita IVA viene aperta da tutti i lavoratori autonomi (professionisti, artisti, società, ditte), in qualunque settore, per poter esercitare la propria attività.
Fonte: INPS
INFORTUNI SUL LAVORO
L’assicurazione obbligatoria Inail copre ogni incidente avvenuto per “causa violenta in occasione di lavoro” dal quale derivi la morte, l’inabilità permanente o l’inabilità assoluta temporanea per più di tre giorni. Si differenzia dalla malattia professionale poiché l’evento scatenante è improvviso e violento, mentre nel primo caso le cause sono lente e diluite nel tempo.
La causa violenta è un fattore che opera dall’esterno nell’ambiente di lavoro, con azione intensa e concentrata nel tempo, e presenta le seguenti caratteristiche: efficienza, rapidità ed esteriorità. Può essere provocata da sostanze tossiche, sforzi muscolari, microrganismi, virus o parassiti e da condizioni climatiche e microclimatiche. In sintesi, una causa violenta è ogni aggressione che dall’esterno danneggia l’integrità psico-fisica del lavoratore.
L’occasione di lavoro è un concetto diverso rispetto alle comuni categorie spazio temporali riassumibili nelle espressioni “sul posto di lavoro” o “durante l’orario di lavoro”. Si tratta di tutte le situazioni, comprese quelle ambientali, nelle quali si svolge l’attività lavorativa e nelle quali è imminente il rischio per il lavoratore. A provocare l’eventuale danno possono essere:
-elementi dell’apparato produttivo
-situazioni e fattori propri del lavoratore
-situazioni ricollegabili all’attività lavorativa.
Non è sufficiente, quindi, che l’evento avvenga durante il lavoro ma che si verifichi per il lavoro, così come appurato dal cosiddetto esame eziologico, ossia l’esame delle cause dell’infortunio. Deve esistere, in sostanza, un rapporto, anche indiretto di causa-effetto tra l’attività lavorativa svolta dall’infortunato e l’incidente che causa l’infortunio.
Sono esclusi dalla tutela gli infortuni conseguenti ad un comportamento estraneo al lavoro, quelli simulati dal lavoratore o le cui conseguenze siano dolosamente aggravate dal lavoratore stesso. Sono invece tutelabili gli infortuni accaduti per colpa del lavoratore, in quanto gli aspetti soggettivi della sua condotta (imperizia, negligenza o imprudenza) nessuna rilevanza possono assumere per l’indennizzabilità dell’evento lesivo, sempreché si tratti di aspetti di una condotta comunque riconducibile nell’ambito delle finalità lavorative.
Infortunio in itinere
L’Inail tutela i lavoratori nel caso di infortuni avvenuti durante il normale tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro. Il cosiddetto infortunio in itinere può verificarsi, inoltre, durante il normale percorso che il lavoratore deve fare per recarsi da un luogo di lavoro a un altro, nel caso di rapporti di lavoro plurimi, oppure durante il tragitto abituale per la consumazione dei pasti, se non esiste una mensa aziendale. È stata riconosciuta l’indennizzabilità anche per l’infortunio occorso al lavoratore durante la deviazione del tragitto casa-lavoro dovuta all’accompagnamento dei figli a scuola. Qualsiasi modalità di spostamento è ricompresa nella tutela (mezzi pubblici, a piedi, ecc.) a patto che siano verificate le finalità lavorative, la normalità del tragitto e la compatibilità degli orari. Al contrario, il tragitto effettuato con l’utilizzo di un mezzo privato, compresa la bicicletta in particolari condizioni, è coperto dall’assicurazione solo se tale uso è necessitato.
Le eventuali interruzioni e deviazioni del normale percorso non rientrano nella copertura assicurativa a eccezione di alcuni casi particolari, ossia se vi siano condizioni di necessità o se siano state concordate con il datore di lavoro. Esistono, tuttavia, alcune eccezion come ad esempio:
-interruzioni/deviazioni effettuate in attuazione di una direttiva del datore di lavoro;
-interruzioni/deviazioni “necessitate” ossia dovute a causa di forza maggiore (ad esempio un guasto meccanico) o per esigenze essenziali e improrogabili (ad esempio il soddisfacimento di esigenze fisiologiche) o nell’adempimento di obblighi penalmente rilevanti (esempio: prestare soccorso a vittime di incidente stradale);
-interruzioni/deviazioni “necessarie” per l’accompagnamento dei figli a scuola;
-brevi soste che non alterino le condizioni di rischio.
Utilizzo di un mezzo privato
L’utilizzo dell’automobile o dello scooter può considerarsi necessario solo in alcune situazioni come ad esempio:
-il mezzo fornito o prescritto dal datore di lavoro per esigenze lavorative
-il luogo di lavoro è irraggiungibile con i mezzi pubblici oppure raggiungibile ma non in tempo utile rispetto al turno di lavoro
-i mezzi pubblici obbligano ad attese eccessivamente lunghe
-i mezzi pubblici comportano un rilevante dispendio di tempo rispetto all’utilizzo del mezzo privato
-la distanza della più vicina fermata del mezzo pubblico deve essere percorsa a piedi ed è eccessivamente lunga.
Consumo di alcool, droga e di psicofarmaci
Rimangono esclusi dall’indennizzo gli infortuni direttamente causati dall’abuso di sostanze alcoliche e di psicofarmaci, dall’uso non terapeutico di stupefacenti e allucinogeni, nonché dalla mancanza della patente di guida da parte del conducente.
Assistenza dai patronati
Nel caso in cui i lavoratori abbiano necessità, possono richiedere per lo svolgimento delle pratiche l’assistenza dei patronati che, per legge, tutelano i diritti dei lavoratori infortunati in forma del tutto gratuita.
Per maggiori informazioni sugli Uffici territoriali visita il sito.
Fonte: INAIL
CURRICULUM VITAE
Il curriculum vitae, o semplicemente curriculum, talvolta abbreviato in CV, è un documento redatto al fine di presentare la situazione personale, scolastica e lavorativa di una persona. Il curriculum vitae è di solito compilato nell’ambito della ricerca del lavoro, ovvero quando si cerca il primo o un diverso impiego. E’ la prima fonte informativa in base alla quale un datore di lavoro o un selezionatore decide se è interessato a esaminare ulteriormente un candidato per valutarne l’assunzione o la collaborazione.
Il CV esiste in forma cartacea ed on-line, ed è possibile inviarlo direttamente all’azienda che ricerca personale o ad agenzie che offrono servizio di ricerca per conto terzi.
Fonte: Europass
E’ possibile creare e aggiornare il proprio CV on-line:
NUOVA ASSICURAZIONE SOCIALE PER L’IMPIEGO
La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) è una indennità mensile di disoccupazione e viene erogata su domanda dell’interessato.
La NASpI spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto involontariamente l’occupazione, compresi:
-apprendisti;
-soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
-personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
-dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.
Non possono accedere alla prestazione:
-dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
-operai agricoli a tempo determinato e indeterminato;
-lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa;
-lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
-lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, qualora non optino per la NASpI.
Come funziona
L’indennità di disoccupazione NASpI spetta a partire:
-dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda è presentata entro l’ottavo giorno. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata dopo l’ottavo giorno successivo al licenziamento ma entro i termini di legge;
dall’ottavo giorno successivo al termine del periodo di maternità, malattia, infortunio sul lavoro/malattia professionale o preavviso, se la domanda è presentata entro l’ottavo giorno. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se viene presentata dopo l’ottavo giorno ma entro i termini di legge;
-dal trentottesimo giorno successivo al licenziamento per giusta causa, se la domanda è presentata entro detto trentottesimo giorno. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se viene presentata oltre il trentottesimo giorno successivo al licenziamento, ma entro i termini di legge.
L’eventuale rioccupazione nel corso degli otto giorni che seguono la cessazione non dà luogo alla sospensione della prestazione.
La NASpI è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi di contribuzione che hanno già dato luogo a erogazione di prestazioni di disoccupazione.
Fonte: INPS
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito dell’INPS:
TUTELA SINDACALE
La tutela sindacale è assicurata a tutti i cittadini, compresi i cittadini stranieri. Presso i sindacati sono attivi sportelli di informazione e orientamento rivolti ai cittadini stranieri, che, oltre a fornire consulenza e informazioni sulla normativa, offrono assistenza e tutela su: rinnovo e rilascio dei permessi e carte di soggiorno, domanda di ricongiungimento familiare, domanda di cittadinanza italiana, invito turistico, contratti di lavoro, infortuni, malattie professionali, immigrazione, maternità ed altro.
CGIL
Per maggiori informazioni visita il sito di CGIL Molise:
CISL
Per maggiori informazioni visita il sito di CISL Molise:
UIL
Per maggiori informazioni visita il sito di UIL Molise:
PATRONATI
Patronati e sindacati seguono i migranti per assisterli, tutelarli e favorire la loro integrazione.
I patronati svolgono attività di assistenza e consulenza mirata al conseguimento di prestazioni previdenziali, sanitarie e socio-assistenziali, incluse quelle in materia di emigrazione e immigrazione. La legge prevede inoltre che svolgano attività di supporto ad autorità diplomatiche e consolari italiane all’estero. Hanno inoltre la facoltà di accedere a banche dati dei vari enti preposti all’erogazione della prestazione, previa autorizzazione dell’assistito.
Gli istituti di patronato in Italia sono riconosciuti da leggi dello stato. Nel 2001 viene varata una riforma che rivaluta i ruoli e ne ridefinisce i compiti.
Fonte: IntegrazioneMigranti
Scarica il file per scoprire i patronati presenti sul territorio regionale: